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Articolo a cura del Prof. Francesco Giron – All’interno della cavità articolare del ginocchio, tra i due condili femorali e i due emipiatti tibiali mediale e laterale, si trovano due strutture di fibrocartilagine a forma di semiluna: il menisco mediale (o menisco interno) e il menisco laterale (o menisco esterno).
Sono più spessi e convessi a livello della loro inserzione sulla capsula articolare e invece sottili a livello del loro margine libero, dando la classica immagine a forma triangolare che si vede in alcune scansioni di risonanza magnetica nucleare. La loro superficie superiore (quella che guarda al condilo femorale) è concava, per adattarsi alla superficie dei condili femorali che è circolare, mentre quella inferiore è piatta.
Nei due menischi si individuano tre parti principali: il corno anteriore, il corno posteriore e, tra i due corni, il corpo: menisco mediale e laterale sono attaccati anche alla superficie tibiale tramite i due corni anteriore e posteriore e alla sola capsula articolare a livello del corpo.
I due menischi differiscono per alcune caratteristiche: il menisco mediale ha forma semicircolare (a “C”) ed è più largo posteriormente; il menisco laterale invece ha una forma quasi circolare ( a “O”), e le sue larghezze posteriore e anteriore pressoché si equivalgono, rivestendo maggior superficie del piatto tibiale rispetto al menisco interno. Inoltre l’inserzione capsulare del menisco laterale è più debole rispetto a quella del menisco mediale, ed incompleta, avendo anche un foro ove passa il tendine del muscolo popliteo. Questa caratteristica porta il menisco laterale a essere più mobile del menisco mediale durante il movimento di flesso-estensione del ginocchio.
In entrambi i menischi la vascolarizzazione diminuisce progressivamente dalla periferia (la parte attaccata alla capsula articolare) al margine libero; si riconoscono quindi tre zone principali: Rosso–Rossa (ben vascolarizzata in cui una lesione ha buone possibilità di guarigione), Rosso-Bianca (in cui una lesione ha medie possibilità di guarigione), e una Bianco-Bianca (con scarse-assenti probabilità di guarigione).
I menischi hanno molte funzioni importanti per il ginocchio: distribuiscono e assorbono il carico a cui il ginocchio è sopposto durante ogni attività (dallo stare in piedi, camminare, correre, ecc) fungendo da vero e proprio ammortizzatore; contribuiscono ad aumentare la stabilità del ginocchio coadiuvando la funzione dei legamenti; contribuiscono alla lubrificazione della cartilagine; aumentano la congruenza tra le due superfici dei condili femorali e i piatti tibiali e hanno anche un’importante funzione propriocettiva.
Un menisco si può lesionare con un meccanismo traumatico o degenerativo.
Le lesioni traumatiche sono tipiche del paziente giovane e sportivo, e sono causate da un trauma efficiente (ad es. una distorsione al ginocchio durante uno scatto giocando a calcio). Il dolore insorge subito dopo la distorsione, ed è localizzato in corrispondenza del menisco rotto (internamente se la lesione coinvolge menisco mediale o esternamente se coinvolge il menisco laterale); in alcune particolari lesioni (le lesioni a “manico di secchia”) il menisco rotto si “incastra” all’interno del ginocchio, bloccandolo e impedendo il suo normale movimento di flesso-estensione. Con una certa frequenza si associano anche alla lesione del legamento crociato anteriore.
Le lesioni degenerative invece coinvolgono in genere pazienti meno giovani (sopra i 40 anni), e tipicamente non riconoscono un vero e proprio momento traumatico. Il dolore può avvenire all’improvviso dopo un movimento della normale vita quotidiana (ad es. alzarsi da una sedia con una seduta bassa) o gradualmente nel tempo senza un vero e proprio episodio acuto. Le lesioni degenerative si associano a segni degenerativi anche della cartilagine articolare (artrosi) e hanno scarsa capacità riparativa.
Le lesioni del menisco possono essere classificate in base alla localizzazione della lesione, in base all’orientamento e all’aspetto della lesione e alla stabilità della rima di frattura (stabile o instabile).
Nella seconda parte dell’articolo vedremo nello specifico le varie tipologie di lesione del menisco e discuteremo le possibilità di trattamento.