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A cura della Dott.ssa Irma Scarafino – Con la tanto attesa bella stagione alle porte, ritornano le piacevoli giornate e serate trascorse all’aperto in compagnia però di ospiti non sempre graditi. Come uno fastidioso refrain, gli insetti tipici dei tempi caldi, in primis le zanzare, tornano a molestare grandi e piccini e come ogni anno si ripropone la disputa tra i sostenitori delle soluzioni farmacologiche e gli strenui difensori dei “rimedi della nonna”. Innanzitutto è opportuno precisare che la reazione del nostro organismo al contatto indesiderato con questi sgradevoli ospiti è condizionata sia dal tipo di insetto che da fattori predisponenti propri della persona; pertanto è importante tanto identificare l’insetto che ci ha punto, quanto conoscere i nostri eventuali fattori di rischio (per esempio allergia nota al veleno di imenotteri). Si stima che una persona su cento possa presentare dopo puntura di insetto una reazione locale estesa, una su centomila reazioni generalizzate gravi che possono avere esiti letali in un caso su un milione. La conseguenza più comune di una puntura di insetto è una reazione cutanea locale di entità lieve-moderata con dolore, prurito, calore, gonfiore e rossore; in alcuni casi, la reazione locale può essere più severa comportando edema ed eritema più rilevanti, forte prurito ed orticaria. Le reazioni generalizzate, che in soggetti predisposti possono portare allo shock anafilattico, comportano sintomi che vanno dal rash esteso con pomfi e prurito ai disturbi gastrointestinali, dalle difficoltà respiratorie alla perdita di coscienza sino allo shock vero e proprio.
Fermo restando che i casi di reazione generalizzata a puntura di insetto richiedono un’urgente valutazione medica in Pronto Soccorso, nei casi invece di reazione locale (anche severa) abbiamo diverse possibilità di trattamento a cui far ricorso.
I Corticosteroidi per uso topico costituiscono un caposaldo in questo ambito poiché alleviano i sintomi classici associati alla puntura di insetto, ma richiedono costanza nell’applicazione che deve prolungarsi per qualche giorno e deve comunque sempre seguire ad un’adeguata disinfezione della cute coinvolta. Creme, spray e polveri contenenti agenti lenitivi (amido di riso, mentolo, metil-salicilato, canfora) offrono sollievo rapido dal prurito e possono essere consigliati anche in età pediatrica. Altrettanto efficaci gli antistaminici per uso topico (la Desclofeniramina è tra le molecole più conosciute), tuttavia vanno utilizzati con cautela nella stagione estiva poiché sono farmaci foto-sensibilizzanti. Nel caso in cui la puntura si sovrinfetti, specie a seguito di grattamento, è consigliabile istituire un’opportuna terapia antibiotica per via locale (pomate) o per via generale, dopo aver consultato il proprio medico di fiducia.
Gli antistaminici per via orale sono un’opzione valida in caso di reazione locale moderata-severa oppure in via preventiva in soggetti predisposti che prevedano di soggiornare in aree a rischio di puntura.
I corticosteroidi per via orale vanno riservati, su consiglio medico, a casi di reazione locale rilevante e costituiscono un fondamentale presidio terapeutico per i casi di reazione generalizzata alla puntura, insieme all’adrenalina auto iniettabile (che va sempre portata con sé in caso di allergia nota al veleno di insetti o precedenti episodi).